domenica 6 ottobre 2013


CHOPIN: I DUE CONCERTI PER PIANOFORTE E ORCHESTRA



Nella produzione chopiniana i Concerti per pianoforte e orchestra non occupano un posto predominante.
Composti a Varsavia appartengono a quel genere di pezzi che i grandi pianisti-compositori scrivevano per servirsene nelle pubbliche esibizioni. Di gran lunga superiori alle composizioni prettamente virtuisistiche, sono inferiori alle Ballate, alle Polacche e, sotto un certo aspetto, anche alle Sonate dell'immortale autore.
Nel Concerto le scarse attitudini per le costruzioni complesse risultano palesi per l'assoluta mancanza del senso orchestrale in genere e per l'assenza di quel "movimento strumentale", che sta alla base di tutta la musica d'insieme; colore e movimento che, abbondano nelle sue maggiori composizioni per pianoforte solo.
Ma Chopin non poteva sentire l'orchestra; il suo genio era essenzialmente ed esclusivamente pianistico. L'artista che suscitava le più irreali composizioni sonore nella tastiera, si smarriva di fronte a uno strumento che non fosse il suo o nella stesura di una partitura di orchestra.

Così i due Concerti chopiniani contengono, acconto ai frequenti a solo, pagine di scarso interesse strutturale, che indicano lo sforszo fatto dal compositore per superare le difficoltà, che gli provengono dalle regole architettoniche fisse. Di conseguenza lo sviluppo dei TEMI, l'elaborazione, il collegamento delle diverse parti, si riducono al minimo e talvolta formano un ostacolo per l'ispirazione, che non si presta a subire le esigenze del taglio classico.
Naturalmente le parti ove meno si riscontrano tali deficienze sono quelle di mezzo- gli Adagi- che non abbisognando, come il primo tempo, di grande sviluppo tematico e di quel legame interiore che forma l'essenza del Concerto e della Sonata, permettono al compositore di spaziare liberamente, seguendo solo i dettami della propria fantasia. Così la Romanza del I Concerto e il Larghetto del II fanno dimenticare in parte, con la loro grazia seducente, le prolissità e i procedimenti scolastici degli altri Tempi.

Un esame particolareggiato dei due Concerti mi sembra superfluo, sia per la condotta semplicistica, che permette anche al meno esperto, in materia di analisi musicali, di discernerne gli elementi principali.

Marisa Clementoni

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1 commento:


  1. direi grande competenza musicale nell'analisi.
    complimenti

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